Due sguardi si posano su Levi: uno è sguardo di speranza, l'altro è sguardo di condanna; uno vede le ali di futuro, l'altro vede solo le catene del passato. Uno vede possibilità di guarigione, l'altro vede solo malattia. Anche nelle nostre vite siamo esposti, nel nostro cuore e nelle nostre menti, a questi due sguardi. Quando risuona la voce di condanna, ricordiamoci di colui che ci guarda con amore e ci rivolge la parola che attesta la nostalgia dignità: «Seguimi... Sono venuto per te».

Mc 2,13-17

Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

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