Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
2Sam 7,4-5.12-14.16   Sal 88   Rm 4,13.16-18.22   Mt 1,16.18-21.24
La paternità è allo stesso tempo l'arte di essere presente e l'arte di tramontare. Da un lato, padre è l'affidabilità che dimora, il sostegno che non se ne va, ma che custodisce la vita che è stata donata. Ma il padre è anche colui che sa tramontare, sia per i ruoli che la natura detta, sia per vincere la tentazione di vivere l'essere presente come essere pressante. Il padre che sa tramontare, rimanendo presente con arte, è l'immagine che ricorda quel Padre che ci ha dato lo spazio dell'universo per scommettere sul nostro amore libero, e ricorda quel "padre" che è stato custode del suo Salvatore.