In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Gen 2,7-9; 3,1-7   Sal 50   Rm 5,12-19   Mt 4,1-11
Tra le tentazioni di Cristo, quella più pericolosa è la tentazione del gettarsi nel vuoto. È la tentazione del prendersi gioco di Dio, di flirtare con il nulla, di vivere la vita spirituale come una continua ricerca dell'alternativo, di ammazzare la noia anche a rischio di ammazzarsi. Noi corteggiamo questa tentazione quando, invece di metterci a disposizione di Dio, cerchiamo di disporre di Dio. Invece di essere uditori della Parola, diventiamo i seduttori di Dio, coloro che cercano di piegare il Cielo ai giochi della terra. È la tentazione di volare in basso invece di tuffarsi nell'Altissimo.... Gesù, salvaci... Salvaci.