In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Is 58,9-14   Sal 85   Lc 5,27-32
Niente sprigiona il nostro potenziale creativo quanto l’essere amati gratuitamente. Qualcuno scorge in questo un rischio: chi è amato gratuitamente e a priori, potrebbe adagiarsi e viziarsi. C’è il rischio. Un rischio grande. Ma c’è anche una meraviglia che solo l’amore gratuito può suscitare. Sì, perché l’amore gratuito è creativo, anzi è il Creatore. C’è il rischio, ma c’è una grande, grandissima possibilità. La possibilità che ci siano biografie come quella di Matteo e quella mia… e la tua…
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