In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Sir 5,1-10   Sal 1   Mc 9,41-5
La coscienza è una sentinella attentissima capace di discernere ogni sfumatura di bene e di male. Ma se non ci abituiamo ad ascoltarla, pian piano la sua voce comincia ad indebolirsi. Il grande inganno è che mentre la coscienza ci dice di prendere le distanze dal male, noi prendiamo tempo. Il tempo, poi, instaura abitudini che anestetizzano il lume della mente e il vigore della volontà... E il sale della vita rischia di venire viziato. Ma il vangelo ci dà una preziosa indicazione finale: il sale può essere salvato dalla sincera concordia fraterna.