In quel tempo, Gesù uscì di
nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro.
Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli
disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa
di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi
discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei
farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi
discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito
questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i
malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Eb
4,12-16 Sal 18 Mc 2,13-17
Passi la
vita a un tavolo di cambio monete e di scambio di affetti costosi pensando che ti devi
meritare di esistere, ti devi meritare l’amore… finché non passa chi ti ha creato
e ti ricrea con un solo sguardo e una sola parola. «Passando, vide Levi, seduto
al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”»… Dammi di serbare fresca ed
efficace la memoria di questo incontro, dammi di riecheggiare la creatività di
questa parola. «Attirami dietro a te corriamo».