In quel tempo, Zaccarìa,
padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio
d’Israele,
perché ha visitato e redento
il suo popolo,
e ha suscitato per noi un
Salvatore potente
nella casa di Davide, suo
servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi
profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci
odiano.
Così egli ha concesso
misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua
santa alleanza,
del giuramento fatto ad
Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle
mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in
santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i
nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato
profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al
Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la
conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi
peccati.
Grazie alla tenerezza e
misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge
dall’alto,
per risplendere su quelli che
stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via
della pace».
2Sam 7,1-5.8-12.14.16 Sal 88
Lc 1,67-79
Riconoscenza. Una parola stupenda che è tutta un
programma. Ci dice che la gratitudine è un conoscere due volte, un conoscere
consolidato. Ci dice che conosci e gusti realmente ciò di cui prendi coscienza
ed esprimi gratitudine. Il Benedictus di Zaccaria esprime questo senso di
gratitudine di un uomo che è stato visitato e che nel silenzio
"imposto" ha ritrovato il suo posto nella storia sacra del suo
popolo. «E tu bambino, sarai profeta dell’Altissimo». La riconoscenza non vede
solo il passato, vi vede un passaggio e proprio per questo diventa profetica
per il futuro. La speranza nasce dalla riconoscenza. «Benedetto il Signore Dio
di Israele».