In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Is 26,1-6   Sal 117   Mt 7,21.24-27

L'incontro reale con Dio su questa terra non passa per le visioni mistiche, ma per l’umile prassi, la mistica del quotidiano, fatta di ascolto ostinato della Voce di Silenzio sottile e di sguardo fissato all'orizzonte per non lasciarsi scoraggiare dalle nuvole e dalla pioggia battente. Ciò che distingue la vita del credente, infatti, non è l'esistenza immune alle intemperie - un lusso impossibile per questa vita - ma è lo sguardo fisso oltre le nuvole, al Sole di giustizia che, crocifisso, dona senso al nostro patire.