In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

Guarda una meditazione nella "scuola della Parola" che accompagna il cammino dell'Avvento 

Is 35,1-6.8.10   Sal 145   Gc 5,7-10   Mt 11,2-11

Solo Dio può dare la gioia vera e piena. Il nemico ne può dare la sembianza sotto forma di un piacere con un retrogusto amaro. Il motivo è semplice: ci dà vera gioia l’essere amati per quello che siamo, nelle nostre battaglie, nelle nostre cadute e nelle nostre vittorie. Ci dà vera gioia quando la nostra povertà non diventa motivo di prevaricazione nell’altro. Ed è proprio questo il motivo di gioia di questa domenica: che Lui è venuto affinché i ciechi riacquistino la vista, gli zoppi camminino, i lebbrosi siano purificati, i sordi odano, i morti risuscitino e ai poveri venga annunciato il Vangelo.