In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Gal 6,14-18   Sal 15   Mt 11,25-30

C’è un grande senso di liberazione quando ci riscattiamo dall’onere degli onori, ovvero, dal peso che diamo all’opinione “della gente”. Giungere a questa liberazione avviene quando scopriamo la preziosità della nostra esistenza agli occhi del Signore. Francesco d’Assisi ha conosciuto questo giogo leggero, questo sguardo grazioso che riscatta e fa fiorire i nostri boccioli migliori. Il poverello diceva: «Ognuno è quello che è agli occhi di Dio, questo e niente più».