In
quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il
Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a
questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi
di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando
rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto:
“Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò
mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso
quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così
anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite:
“Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Ab
1,2-3;2,2-4 Sal 94 2Tm 1,6-8.13-14 Lc 17,5-10
E
chi si mette a servire considerandosi servo inutile si sorprenderà a trovare
«il Padrone» che si fa servo, si cinge di asciugatoio, lava i piedi dei suoi
servi, si fa pane e si spezza per amore. Nessun gesto umano oltrepasserà
l’eccesso di Dio. E quelle volte che ci alzeremo a servire, è Cristo che muove
il cuore, Cristo che muove le mani, Cristo che è vita della nostra vita.