In quel
tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò
dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli
uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il
capo».
A un
altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima
a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro
morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro
disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di
casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si
volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Gb
9,1-12.14-16 Sal 87 Lc 9,57-62
L’unico sì adeguato
all’Amore assoluto è un sì assoluto. Tutto il resto è contrattazione. E Gesù nel
vangelo non ammette una sequela a metà perché chi segue a metà non giunge da
nessuna parte, non raggiunge realmente l’Amato, perdendo l’esperienza dell’effimero
senza gustare realmente l’Eterno. Percepire l’impossibilità umana di una tale
impresa è il minimo. È il primo passo verso il comprendere che la vita
spirituale è dono dello Spirito, e che la sequela di Cristo è fondamentalmente
abbandonarsi all’opera di Gesù in noi.