Un
sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e
mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni
farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?».
Gesù
rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi
compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta,
ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non
ai soli sacerdoti?».
E
diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
1Cor
4,6-15 Sal 144 Lc 6,1-5
Se c’è
un comando che mostra chiaramente la finalità dei comandi di Dio, è certamente
quello del sabato. Esso manifesta la cura di Dio verso l’umano, verso il “benessere”
– quello pieno – della creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio. Abusare
del comando di Dio per frustrare la nostra umanità è tradire e non è tradurre
la volontà di Dio. Gesù in questo vangelo non è dissacrante, Gesù mostra che
ciò che è più sacro per Dio: lo sgorgare sereno e filiale della nostra umanità
perché tutto è nostro, noi siamo di Cristo e Cristo è del Padre. È una fede al
ribasso? No, è il metro di crescere fino alla piena misura di Cristo. Il nostro
vero “benessere” è lo «siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro che è
nei cieli».