In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
2Cor 9,6-10   Sal 111   Gv 12,24-26

A Lorenzo fu promesso di essere salvato se consegnava al governatore i tesori della chiesa. Dopo qualche giorno si presentò a capo di una fila di poveri dicendo: «Ecco questi sono i nostri tesori: sono tesori eterni, non vengono mai meno, anzi crescono». La sua parola fu colta come una provocazione, proprio come può sembrare una provocazione il vangelo di oggi: «Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna». Eppure, l’apparente follia si mostra più saggia di ogni saggezza. In questa vita abbiamo solo ciò che diamo. La fioritura non è fortuna di chi si con-serva, ma di chi serve… a immagine di Cristo.