In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il
regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e
uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le
stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece,
insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo
sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A
mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte
quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero
alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si
spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi;
andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora,
mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che
erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi
arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore,
aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate
dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Os
2,16.17.21-22 Sal 44 Mt 25,1-13
Come
non leggere questo vangelo alla luce delle parole della santa del giorno, Edith
Stein, patrona d’Europa: «Non accettate nulla come verità che sia privo di
amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità! L’uno senza l’altra
diventa una menzogna distruttiva». Le lanterne senza olio possono essere il
simbolo di una carità vacua, senza contenuto, fatta di effervescenze di
gregarismo incapace di creare comunione perché la comunione non può costruirsi
su uno pseudo-vangelo vaccinato senza sostanza e senza contenuto che in nome di
un amore indifferenziato gira le spalle all’Amore. Le vergini stolte ci fanno
capire che non è solo la cattiveria a barrare le vie alle Nozze, ma anche
l’idiozia e il qualunquismo. Chiediamo l’intercessione della vergine saggia che
ha coronato con le nozze del martirio la sua scientia crucis.