Gesù si
trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli
disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi
discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia
santificato il tuo nome,
venga il
tuo regno;
dacci
ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona
a noi i nostri peccati,
anche noi
infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non
abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse
loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico,
prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla
da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la
porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per
darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo
amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene
occorrono.
Ebbene,
io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà
aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà
aperto.
Quale
padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto
del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che
siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre
vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Gen
18,20-32 Sal 137
Col 2,12-14 Lc 11,1-13
La preghiera
è il nostro desiderio di bene che si protende verso Dio per sorprendersi che
Dio ci ha anticipato con suo desiderio di donarci il sommo bene, tutto se
stesso. Cosa sono i tre pani se non un simbolo di Dio stesso, della Trinità
d'amore, l'unica realtà che sazia la fame assoluta dell'anima umana? E più che
stare noi alla porta dell'Amato, è lui che è alla nostra porta e bussa.