In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
1Sam 16,1-13   Sal 88   Mc 2,23-28
Dio, da Padre, dona all'uomo dieci parole di vita, e l'uomo le trasforma in dieci comandi da padrone. È una dinamica diabolica che sciupa l'essenza di ogni comandamento: l'incontro autentico con Dio. Più importante di ogni osservanza religiosa è cogliere il Volto che sta dietro ogni indicazione. Il fine della Legge infatti è l'uomo che cresce verso la propria pienezza, verso la vita in Dio.Il sabato è la possibilità data all'uomo per sperimentare la sua signoria e il proprio riferimento assoluto a Dio. Trasformare questa signoria e libertà in schiavitù e catene è non osservare l'essenza del comandamento proprio in nome della sua lettera. Osservare il sabato presuppone e regala il vero risposo, quello della coscienza graziosa di essere figli di Dio.