In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».

Is 41,13-20   Sal 144   Mt 11,11-15


Quanta «violenza» ci si fa per rimanere giovani più a lungo: diete ferree, sport, e – chi vuole sgarrare un po’ liposuzione, lifting, botox… E Gesù viene a parlaci oggi del «regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono». Di che si tratta? Niente nel contesto di questo versetto fa supporre violenza subita dal regno, ma piuttosto lo sforzo, il training, il «regime»… in una parola, l’esigenza di non farsi sconti quando si tratta del sì al Signore. È questo l’Avvento, è questa tutta la nostra vita terrena: far collimare il nostro sì imperfetto con l’Amen, con il sì perfetto del Padre detto a noi in Cristo. È questa la «violenza» necessaria per diventare piccoli, e quindi grandi nel regno dei cieli.