In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Gl 1,13-15; 2,1-2   Sal 9   Lc 11,15-26

Ha intuito bene Dostoevskij quando ha detto che il cuore dell’uomo è il campo di battaglia tra Dio e Satana. Il cuore dell’uomo è uno spazio vivo. Non essendo sottovuoto, rifiuta il vuoto e la neutralità. In altre parole, non si può vivere mediocremente o senza opzioni. La vita è fatta di scelte quotidiane. E soprattutto dopo che l’uomo incontra Dio, deve badar bene a custodire il suo Tesoro, perché quanto più si alza lo spirito, tanto più può essere vertiginosa e dannosa la sua caduta… Custodiscimi Signore come pupilla dei tuoi occhi.