Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.
Mi 5,1-4   Sal 12   Mt 1,1-16.18-23

La letteratura canonica non ci racconta della nascita di Maria, ma raccontandoci la nascita di Gesù ci parla della stoffa di cui Maria è fatta. Matteo non sente il bisogno di entrare in grandi dettagli riguardo al concepimento di Gesù. In compenso ci tiene a evidenziare il collocamento di Maria nei libri profetici: «Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome Emmanuele». Ricordare la nascita di Maria è riconoscere il mistero dell’unca predestinazione: ogni umano è chiamato a generare Dio nella storia. Sulla mia umanità è pronunciata una parola di benedizione sin dal grembo materno, una benedizione che attende il mio «fiat» per esplodere perché Dio si fa presente laddove gli si fa spazio.