In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo
che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È
epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho
portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e
perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?
Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel
momento il ragazzo fu guarito.
Allora i
discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non
siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede.
In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a
questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà
impossibile».
Dt 6,4-13 Sal 17
Mt 17,14-20
«Datemi un punto d’appoggio,
una leva e vi solleverò il mondo», il punto d’appoggio archimedeo della vita
spirituale è la fede fiduciale. Eppure tante volte mi ritrovo come i discepoli.
Sì, proprio come quelle persone che hanno vissuto gomito a gomito e cuore a
cuore con Gesù, ma nonostante non sono giunti a imparare ad avere fede, neanche
come un granello di senape. Sono davanti a te, nella mia povertà, conscio che
nella vita ciò che conta più della mia fede in te è la tua fede in me… e forse
questo non è lontano dalla fede vera.