In quel tempo, avendo udito [della morte di
Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo
deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono
a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì
compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i
discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla
perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non
occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non
abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi
sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò
la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla
folla.
Tutti mangiarono
a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che
avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i
bambini.
Nm 11,4-15 Sal 80
Mt 14,13-21
Leggere il vangelo
di oggi alla luce del vangelo di ieri ci offre un volto complementare della
provvidenza del Signore. Gesù che invita a guardare al pane del cielo, non
trascura il pane della terra, si occupa dell’uomo nella sua fame concreta. È
significativo che la cura di Gesù in questo vangelo passi per la cura
dell’uomo. Il miracolo della moltiplicazione avviene attraverso il miracolo
della condivisione. Anche oggi è così. La terra ha risorse più che sufficienti
per tutti, risorse che diventano insufficienti per la brama di pochi. Donaci
Signore di essere partecipi nel tuo miracolo di moltiplicazione dei pani e dei
pesci.