In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Es 3,13-20   Sal 104   Mt 11,28-30

Riposare in Dio. È questo l’invito del vangelo di oggi. Sembra facile, sembra l’unica cosa che vogliamo, invece è difficile quanto il terzo comandamento che ci invita a “osservare il riposo”. Riposa chi si fida, chi si sente amato. Riposa chi accetta di essere liberato dal superfluo per dimorare nell’Essenziale, nell’Unico necessario. A volte la lezione del riposo la impariamo quando siamo stanchi e sfiniti e quando abbiamo esaurito tutte le nostre opzioni. Poco importa. Chi ci accoglie è mite e umile di cuore. Riconosciamo con umiltà che con Dio raramente – anzi mai – possiamo arrogarci l’istanza del merito. Tutto è Grazia.