In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i
suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della
zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che
semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono
sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha
seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli
angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così
avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali
raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono
iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di
denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi
ha orecchi, ascolti!».
Es 33,7-11; 34,5-9.28 Sal 102
Mt 13,36-43
Il
linguaggio di questo vangelo non ci deve far dimenticare che se il giudizio di
Dio è vero, esso nondimeno non è arbitrario. In altre parole, non ci deve far
dimenticare che il giudizio di Dio sul male è un bene. Anzi, un Dio buonista
sarebbe cattivo e persino dispotico, imponendo il bene anche a chi lo rifiuta.
L’argomento di giudizio, giustizia e misericordia è immenso, spero di poter
dare una piccola dritta con il breve dialogo che proprio questa mattina ho
avuto con mio figlio: – papà, se non amo Gesù, si arrabbia? – no, ma gli
dispiace molto. – e mi fa del male? – no, lui mai! Ma tu, se non ami, fai del male
a te stesso.