In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Gn 22,1-19   Sal 114   Mt 9,1-8

Vengo da te con i miei piccoli orizzonti umani, desidero ricevere quel poco che mi fa tollerare l’esistenza. Il tuo dono eccede sempre la richiesta. In te cerco il taumaturgo, tu ti presenti come Figlio di Dio; cerco la salute, tu mi doni la salvezza; cerco la forza per camminare, tu mi doni ali per volare. Non nascondo, anche in me vedo a volte serpeggia lo scandalo di chi vorrebbe inquadrandoti nella cornice dell’utile e del visibile, del taumaturgo che fa comodo. In questo sono un paralitico, guarisci le mie ginocchia vacillanti, donami di mettermi in piedi, prendere la mia croce e seguirti.