Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà
quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai;
chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si
adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice
al fratello: «Stupido», dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice:
«Pazzo», sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua
offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di
te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il
tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
2Cor 3,15-4,6 Sal 84
Mt 5,20-26
Non capisco chi afferma che la
religione è alienazione. Alienante è la pseudo-religiosità. La vera religio rilega,
tesse di nuovo i legami, ricompone l’uomo in se stesso unificando il suo essere
e lo mette di nuovo in relazione al prossimo. Il Vangelo di oggi ci dona un
forte esempio della vera e sana religione. Gli occhi che alzi verso Dio devono
aver guardato prima il prossimo; la bocca che benedice Dio, deve aver benedetto
il fratello; il sacramento che celebri all’altare, deve passare prima per
quello che Yves-Marie Congar chiama «il sacramento del prossimo». L’ascesa al
Cielo è orizzontale.