In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
At 15,7-21   Sal 95   Gv 15,9-11

Esiste un nesso inscindibile tra il comandamento dell’amore e la gioia. Amare è l’attività più consona e benefica per la nostra natura. Non solo Dio è amore, ma l’uomo – immagine di Dio – è amore. Nella misura della nostra crescita nell’amore cresciamo in umanità e cresciamo in “divinità” divenendo sempre più simili e trasparenti a Dio. Così entriamo nella beatitudine del Signore, nostra vera gioia. Non a caso amore e gioia sono entrambi “frutto” dello Spirito Santo (Gal 5,22). La Trinità è la gioia dell’amore donato e ricevuto. Forse per questo hanno una profondità teologica inaudita le parole di Zosima in I fratelli Karamazov: «Il comandamento di Dio per l’uomo è la felicità. Se arrivi ad essere veramente felice, puoi presentarti a Dio e dirgli: Signore, eccomi, ho adempiuto il tuo comandamento».