In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò
dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai
dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che
mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il
figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te
e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza
della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché
essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca
dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali
nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche
io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano
anch’essi consacrati nella verità».
At 20,28-38 Sal
67 Gv 17,11-19
Nella Tua preghiera sento la tua grande premura per noi e so
da quello che dici quanto sei cosciente della criticità del nostro essere nel
mondo. Sarebbe stato forse più facile vivere da idealisti disincarnati, ma Tu
ci chiami ad essere nel mondo senza diventare mondani. La grandezza dell’appartenere
a Te risiede anche in questa tensione globale che non tralascia alcuna
dimensione del nostro essere senza «consacrarla con la tua verità». Vivere come
Te, mi è impossibile, vieni, vivi Tu, in me, Tu il Bello e l’armonia di ogni
bellezza, la pienezza di Vita. Manda abbondantemente il tuo Spirito, sigillo
della Tua dimora nella mia vita perché solo se Tu vivi in me nello Spirito posso
rimanere in Te nel mondo.