In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
At 8,26-40   Sal 65   Gv 6,44-51

C’è una forza di gravità che va oltre la naturale caduta libera dei corpi verso il basso, è il richiamo della voce del Creatore che ci attira verso l’alto. Ogni anima ne ha qualche sentore. È un sentore che sgorga dall’immagine divina impressa in noi. Per raffinare questa facoltà che intercetta Dio, è necessario far tacere tutte le sirene contrarie che mirano a convincere l’anima che non serve rialzarsi perché la ricaduta è assicurata e, allo stesso tempo, lasciarsi istruire sulle viscere amorose di Dio dal Figlio che dimora nel seno del Padre. È la forza d’attrazione di questo bell’amore che è il germe della risurrezione, l’impeto della conversione e la sazietà dell’affamato.