La mediocrità è un grande danno che facciamo alla nostra umanità. Essa ci priva da ciò che distingue l’essere umano: l’essere libero e l’essere responsabile. Il mediocre si illude di avere tutte le opzioni a portata di mano e non si accorge che in mano non ha effettivamente niente. Vede le tante scelte che ancora non ha fatto e dice a stesso: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla». Lo Spirito gli smaschera le sue illusioni: «non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo».

Si attribuisce a sant’Agostino questo detto: «Chi si perde nelle proprie passioni è meno perduto di chi perde la propria passione». Che sia di Agostino o meno, l’espressione è vera e traduce la Parola di oggi. Non si può seguire e accogliere la Passione di Cristo senza passione. Non si può gustare la Vita con apatia. Non a caso i padri del deserto consideravano l’accidia tra i vizi capitali, quelli che inquinano una vita, proprio con l’inerzia, perché Dio non è inerte. Dio è sempre all’opera perché l’Amore è forza trasformante. Gesù ci dice il vangelo «deve» visitare la casa del freddo per infiammarlo. Lo spinge la Passione del suo Amore, l’unico che salva bruciando e trasformando tutto nella sua sostanza.