Esiste una
differenza abissale tra timore e paura. Il primo nasce dall’amore, la seconda
dalla sua assenza. Chi ama fa spontaneamente spazio all’amato, alla sua
presenza, al suo sorriso. Un grande convertito al Cattolicesimo del secolo
scorso, Dietrich von Hildebrand, descrive così gli effetti dell’amore: «Nell’amore
apriamo le braccia della nostra anima per abbracciare l’anima della persona
amata». Il timore allora è cura, attenzione, tutela, custodia.
La paura ci incatena
a causa del furore dell’altro, che non ci ama gratuitamente. Il timore scatena
la creatività dell’amore grazie alla consapevolezza della meravigliosa gratuità
del suo amore che permane sempre.
La paura
paralizza, ci fa nascondere dal Volto che ci cerca. Il timore che ama
costituisce una svolta, che fiorisce grazie al calore del Volto che ci
salvaguarda.
Le letture di
questa domenica sono un inno alla creatività che nasce da un amore che guarda l’Altro
e gli porta riguardo. È una scuola d’amore che allena i nostri cuori all’amore
respons-abile, l’amore capace di rispondere, di dare frutto, di rivestire
(prima lettura) e di investirsi (vangelo).