La Parola di oggi ci mette dinanzi alla serietà del tempo che passa. Il nostro tempo costituisce l’alfabeto con cui si scrive l’eternità, la nostra eternità. Si dice: “morto un papa, se ne fa un altro”, ma l’oggi che passa è passato per sempre, nessun altro “oggi” può sostituirlo. 
La Bibbia ribadisce sempre la sapienza di vivere il tempo indicando che lì si trova una profonda sapienza: “Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. 
Il Vangelo dice anche che non solo dobbiamo badare al tempo, ma che dobbiamo discernere i tempi. Ci è richiesto un cuore vigile, un cuore che – come le cinque vergini sagge – abbia sempre l’olio della prontezza. Solo un cuore sveglio sa riconoscere l’Amore al suo passaggio. 
La sfida del Vangelo, però, non ci deve indurre all’ansia del tempo, anzi, ciò che la prima lettura dice riguardo al Libro della Vita, lo possiamo applicare alle nostre vite. Lui, e nessuno come Lui, può aprire i sigilli del nostro cuore e sciogliere le nostre catene per vivere la libertà dei figli di Dio nel tempo e nell’eternità.