La liturgia ci guasta la festa! Abbiamo appena festeggiato il dolce Natale... Ed ecco il martirio. Dai un piccolo time out!
Sarebbe stato bello... Ma non sarebbe né vero né realistico. Il Natale è una festa dolce, ma è già commista col realismo che viviamo tutti, di un mondo inospitale verso l'Amore. Ritornando ad ascoltare il prologo di Giovanni proclamato nella messa del giorno di Natale sentiamo che il  Verbo è venuto fra i suoi, ma i suoi non l'hanno accolto. Questa non accoglienza del Maestro accompagnerà i discepoli. Per questo la liturgia ci mette subito davanti alla realtà dei fatti, ci mette a contatto con le parole di Gesù: «Sarete odiati da tutti a causa del mio nome». Non ci guasta la festa, ci smonta semplicemente le illusioni. Ci ricorda il prezzo del discepolato perché se non si ha un Motivo per morire, non si ha un vero motivo per vivere.

Mt 10,17-22

Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.

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