Gloriarsi senza insuperbirsi. È questa l'arte della vera umiltà. E tra le creature, Matia è in questo l'assoluta maestra. Se ti rimproverano come cattolico la devozione ai santi, la devozione alla madre di Gesù, ricorda questo passo del vangelo: Elisabetta elogia Maria - «Beata colei che ha creduto...» - e Maria cosa fa? Maria diventa un amplificatore di lode a Dio, nasce il Magnificat, inno carico della Scrittura e della storia di Dio con il suo popolo. Non temere di amare Maria, non ti distraerà da Cristo, ma converterà il tuo sguardo verso di lui. Non temere di amare Maria, non la amerai mai più di quanto l'ha amata e le ama Gesù. Ama Maria e magnifica il Signore.

Lc 1,46-56

Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

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