Il vangelo di oggi inizia con una denuncia della incredulità ostinata ma finisce con una incredibile dichiarazione dell'amore fedele di Dio. «Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato». Sostare in contemplazione davanti a queste parole ci porta bel cuore infiammato d'amore di Cristo che identifica la sua parola con la nostra. Se il suo amore ha reso ciò possibile, non è nondimeno automatico che la nostra parola sia la sua. Preghiamo affinché in ogni nostra preghiera e in ogni nostro gesto sia chiaramente annunciato e confessato Gesù.

Lc 10,13-16

Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

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