Dopo 4 anni di attesa, in seguito all'uscita del secondo volume dei vangeli apocrifi di Armand Puig i Tàrrech, esce il terzo volume dell'opera che, nell’edizione italiana, viene pubblicato come secondo tomo del secondo volume. L'edizione riproduce quattro dei Vangeli della tradizione apocrifa gnostica, tradotti direttamente dal copto.
I quattro testi in questione provengono da due fonti gnostiche importanti: la prima fonte è costituita dai codici della biblioteca di Nag Hammadi; la seconda è il manoscritto Berolinensis Gnosticus 8502, noto anche come il Codice di Berlino. Tutti i testi sono pervenuti a noi da manoscritti in lingua copta.
I quattro vangeli sono il vangelo di Filippo, il vangelo della verità, l'apocrifo di Giovanni e il vangelo di Giuda. Seppure costituiscano una selezione inevitabile, essi sono una rappresentazione sostanziale della letteratura gnostica scoperta fino ad ora e possono essere considerati un’introduzione diretta al movimento gnostico o, meglio, ai movimenti gnostici del II e del III secolo per quanto riguarda le teologie, le provenienze e le influenze incrociate.



I due primi testi, ovvero il vangelo di Filippo e il vangelo della verità, sono piuttosto trattati, discorsi e raccolte di sentenze di tipo dottrinale. I due testi successivi, invece, sono più vicini al genere letterario del vangelo.
Ogni traduzione dei testi è corredata da una introduzione e da note esplicative che permettono di comprendere l'ambiente dottrinale, teologico e culturale della genesi dell’apocrifo in questione, nonché la scuola gnostica alla quale si ispira e la quale esprime.

Il testo di Armand Puig i Tàrrech ci permette di accedere a queste fonti e di comprenderli nel loro contesto e nell'interesse dei loro asserti. Così siamo aiutati a coglierne il vero peso prescindendo da certa letteratura romanziera e divulgativa che, per motivi ideologici, li ha usati per promuovere un'agenda acriticamente e indebitamente anticristiana e antiapostolica.
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