Dice il Qohelet: «Non si sazia l'occhio di guardare, né l'orecchio è mai sazio di udire». Questo era l'interesse di Erode nei confronti di Gesù. Interesse di mera curiosità. Se osserviamo la gestualità dei nostri corpi e dei nostri occhi quando ci interessiamo per mera curiosità, notiamo un fatto interessante: il corpo è teso per penetrare nella realtà che suscita il suo interesse, ma allo stesso tempo è decisamente radicato dove è. Per questo la curiosità non può essere un surrogato valido per la fede. La fede ti sradica dal tuo io, dalle tue comfort zone. Alla fede non basta guardare o sentire qualcosa di Cristo. La fede tende all'unione vitale integrale. A un conoscere che trasforma tutto l'essere.

Lc 9,7-9

Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
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