«Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto». Se fossi un fan dei tatuaggi, sarebbe una delle frasi che mi tatuerei sulla testa... Scherzo... Ma non scherzo nel dire che  Ã¨ bene che questa frase venga impressa in testa. È una delle chiavi dell'arte di discernere. Bisogna vigilare e attendere prima di lasciarsi prendere da naturali entusiasmi per le novità: siano esse una nuova amicizia, un nuovo amore, un nuovo progetto, un nuovo lavoro. In ogni esperienza nuova è importante vigilare e guardare, non il fogliame, ma i frutti. E bisogna, soprattutto, vigilare sulla propria vita di fede per timore che sia troppo fumo e niente arrosto.

Lc 6,43-49

Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d'altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Perché mi invocate: «Signore, Signore!» e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
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