Nietzsche chiamava l'amore del prossimo nel cristianesimo «la malattia del prossimo». Da come a volte si vive e si fraintende l'amore per il prossimo, bisogna ogni tanto dargli ragione. A volte si amano gli altri in un modo compulsivo, frustrato, non libero e non liberante. Il connubio che crea Gesù tra i tre poli dell'amore è fondamentale affinché l'amore sia non una malattia ma, per dirla con Battiato, «la cura»: Dio, tu ed io. Se si ecclissa uno dei poli, non si sta osservando il più grande comandamento, ma si è impantanati rispettivamente nel fondamentalismo, nell'altruismo compulsivo e nel narcisismo. Donaci Signore, la sapienza e la forza di saper dosare l'amore, Tu che dell'amore sei la Fonte, il Modello e il Fine.

Mt 22,34-40

Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Vuoi seguirci sul tuo smartphone? Puoi ricevere tutti gli articoli sul canale briciole