Gesù entrò di nuovo a
Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante
persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava
loro la Parola.
Si recarono da lui portando
un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo
innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si
trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il
paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono
perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi
e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può
perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo
spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel
vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i
peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché
sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla
terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a
casa tua».
Quello si
alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e
tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla
di simile!».
Eb
4,1-5.11 Sal 77 Mc 2,1-12
C’erano
tante persone attorno a Gesù quel giorno, ma di loro in particolare il vangelo
ci dice che Gesù nota la loro fede. Cosa avevano di diverso? Quell’eccedente
che hanno in comune chi è disperato e chi è innamorato. Il disperato non ha
niente da perdere. L’innamorato considera tutto una perdita se non riguarda la
persona amata. È questo che manca alla mia fede, questa coscienza che la mia
speranza sei solo Tu, che devo scoperchiare il tetto della mia esistenza e calarmi,
perché Tu sei lì, sei guarigione e sei perdono.