In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Is 2,1-5   Sal 121   Rm 13,11-14   Mt 24,37-44
La prima domenica di Avvento ci invita a vegliare in attesa dell'Amato, non come chi attende un destino fatale, ma con l'impegno per la pace e la giustizia (1a lettura), con la gioia di una marcia verso la casa di Dio (salmo) e con l'apertura di cuore per risvestirsi di Cristo. È un invito a vegliare come veglia una donna in attesa, come un prigioniero che attende la liberazione, come un innamorato che in una stanza affollata attende che lo sguardo dell'amata incroci il suo... È una veglia che trasforma perché ognuno vale quel che attende.