In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Sap 11,22-12,2   Sal 144   2Ts 1,11-2,2   Lc 19,1-10
La preghiera è quella sorpresa che quando nella tua piccolezza ti arrampichi sul sicomoro dei tuoi desideri per cercare Dio, e trovi che ti ha preceduto scendendo verso di Te in Cristo, anticipando il tuo desiderio con il suo desiderio impellente. È il sentirti chiamato in prima persona: «scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Il compimento della preghiera è quando lasci che la salvezza entri nella tua casa e ti faccia uscire  da te stesso