In quel
tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli
stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno
gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di
parlarti».
Ed egli,
rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei
fratelli?».
Poi,
tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei
fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è
per me fratello, sorella e madre».
Mi
7,14-15.18-20 Sal 84 Mt 12,46-50
Gesù non
squalifica, ma riqualifica le relazioni di parentela. Nella relazione con lui
non c'è spazio per il nepotismo. Eppure siamo tutti raccomandati perché ognuno
di noi porta il sigillo dell'amore di Cristo che ci ha amati e ha dato se
stesso per noi. Con Cristo la salvezza non è più legata ai geni, ma all'ingenio
dell'ascolto che si fa prassi sotto la spinta della grazia.