In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

1Gv 4,7-16   Sal 33   Gv 11,19-27


Marta fa una grande confessione generale di fede: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Ma quando il Signore va al sodo, Marta manifesta che la sua fede è ancora un po’ astratta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Quel che è accaduto con lei non è molto dissimile a quello che viviamo spesso nell’esperienza di fede. Abbiamo fede, la confessiamo, la annunciamo, magari con grande credibilità, ma quando arriva il momento di fare un atto di fede fiduciale, quando siamo chiamati a confidare nella parola del Signore che non è per domani, ma per oggi. È lì che la fede mostra che ha bisogno di risorgere, come Lazzaro… Signore fa risuonare nelle nostre vite le tue parole potenti, per risuscitare la nostra fede in te: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno».