Quel
giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui
tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la
folla stava sulla spiaggia.
Egli
parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a
seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli
e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta
terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò
il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui
rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno
buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi,
ascolti».
Ger
1,1.4-10 Sal 70 Mt 13,1-9
Due delle qualitÃ
fondamentali che contraddistinguono il terreno buono sono: la pazienza e la
speranza. Il terreno accoglie il seme e pazienta con speranza per vedere il
frutto di un seme che sembra andare in rovina. È questo tipo di fede che ti
chiedo Signore. Una fede che attende la fioritura delle tue promesse e spera contro
ogni speranza, anche quando non vede vie umane di uscita. Aiutami a credere
sperando in te perché «quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono
ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi» (Is
40,31).