In quel
tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior
parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a
te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti
i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco
e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno
del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu,
Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te,
oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la
terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Is
7,1-9 Sal 47 Mt 11,20-24
Se non fossi un Dio giusto, non avrei creduto alla tua
misericordia. Tutto sarebbe una farsa, un’ingiusta e crudele farsa e noi
saremmo delle comparse insignificanti perché niente di ciò che siamo e facciamo
conterebbe davvero. La tua giustizia è il sigillo della tua misericordia. Sei
giusto, ma non arbitrario. Sei giusto, ma ti ricordi che siamo polvere. Sei
giusto, ma la giustizia è un attributo del tuo amore. Aiutami a liberarmi dalle
immagini monche e semplicistiche che da un lato fanno di te un giustiziere,
dall’altro una giustificazione della mediocrità. Donami – con Thérèse di
Lisieux – di contemplare la tua misericordia nella tua giustizia… e… nella tua
grande misericordia cancella la mia ingiustizia.