In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

2Re 24,8-17   Sal 78   Mt 7,21-29


Quante volte siamo tentati di prendercela con il Signore perché, pur degnandolo della nostra fede, ci sentiamo defraudati perché le situazioni della nostra vita non sono migliori di chi vive etsi Deus non daretur? La fede, invece, non è un'assicurazione kasko contro i rischi atmosferici, la fede è un'atmosfera relazionale. Qualsiasi cosa accada, per essa c'è un elemento certo, il Signore mia roccia e mio scudo in cui confido. Finché non si arriva a questo abbandono, la fede è ancora una semplice fideiussione bancaria. Con Dio, invece, l'unico investimento possibile è lo spreco, a immagine del Nazareno.