In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Giac 5,9-12   Sal 102   Mc 10,1-12

L’espressione «una sola carne» (basar ehad, in ebraico) mette insieme il mistero del Dio unico (Adonai ehad) e la carne. L’uomo e la donna uniti nell’amore sono riflesso della realtà del Dio unico ma non solitario, uno e trino. Vivere all’altezza di questo amore da Dio non è una semplice impresa umana, è una chiamata a lasciarsi trasformare dal Dio unitrino che diventa la vita più profonda della vita dei due.



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