In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
1Pt 2,2-5.9-12   Sal 99   Mc 10,46-52

Un cuore veramente cieco è un cuore che non riesce più a vedere oltre i fallimenti, oltre i condizionamenti, oltre le difficoltà. Si arrende all'evidenza e si dimentica della Provvidenza. Ascolta le ragioni dell'uomo e si dimentica della follia di Dio. «Procurate di avere Dio sempre presente dinanzi agli occhi vostri», raccomandava San Filippo Neri. Tutto il resto è vanità. Tutto il resto è cecità.