In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
At 2,36-41   Sal 32   Gv 20,11-18

La nostalgia del grembo materno – quella dimensione calda, familiare, avvolgente – seduce anche la vita spirituale. Desideriamo tornare a sperimentare il Signore come l’abbiamo conosciuto all’inizio, con le consolazioni di sempre… eppure, arriva il momento dove tutta quella dolcezza cede il passo a quel che sembra un abbandono. Gesù ci spiega tramite Maria che non è abbandono, ma una nuova qualità di presenza: Non mi trattenere, se mi trattieni non lascerai che il tuo cuore risorga e salga con me verso il Padre. Se invece sei risorto con Cristo, cerca le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio (Col 3). Solo con questo salto di qualità puoi testimoniare in modo veritiero: «Ho visto il Signore».